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Contestazione disciplinare: come funziona e quali sono i diritti del lavoratore

Ricevere una contestazione disciplinare può essere un momento delicato nella vita lavorativa. Tuttavia, la legge italiana tutela il lavoratore, assicurandogli un percorso chiaro e garantito per potersi difendere.

IL DIRITTO DI DIFESA: COSA DICE LO STATUTO DEI LAVORATORI

L’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori (L. n. 300/1970 – https://www.brocardi.it/statuto-lavoratori/titolo-i/art7.html) prevede espressamente che il lavoratore abbia diritto a presentare le proprie giustificazioni in forma scritta e/o orale entro cinque giorni dalla ricezione della lettera di contestazione.

Durante questo termine, il datore di lavoro non può applicare alcuna sanzione.

Questa regola ha una finalità ben precisa: offrire al lavoratore un concreto spazio di difesa, così che possa esporre il proprio punto di vista, la propria ricostruzione dei fatti, personalmente o  con l’assistenza di un avvocato o di un rappresentante sindacale.

La Corte di Cassazione ha confermato che tale termine è a tutela del diritto costituzionale di difesa (Cass., sez. un., 26 aprile 1994, n. 3965 – https://www.altalex.com/documents/news/2002/05/16/sanzione-disciplinare-irrogabile-soltanto-dopo-il-termine-di-5-giorni-dall-addebito ).

COME DEVE ESSERE REDATTA LA CONTESTAZIONE

La contestazione disciplinare deve essere:

  1. scritta, per garantire certezza sul contenuto e sulla data.
  2. tempestiva, ovvero formulata in un tempo ragionevole rispetto alla conoscenza del fatto.
  3. specifica, cioè indicare chiaramente cosa si contesta, dove e quando è accaduto.

Una contestazione generica o tardiva può rendere nullo il provvedimento disciplinare, come affermato in più occasioni dalla giurisprudenza (Cass. Civ., Sez. lav., 20 marzo 2018, n. 6889).

Un altro principio cardine è quello dell’immutabilità della contestazione: una volta  comunicata al lavoratore, non può più essere modificata.

Il datore di lavoro, infatti, non può irrogare sanzioni per fatti diversi da quelli espressamente indicati nella lettera di contestazione (Cass. 28 agosto 2000, n. 11265).

COSA SUCCEDE DOPO CHE IL LAVORATORE HA RESO LE PROPRIE GIUSTIFICAZIONI?

Il datore di lavoro potrà, in un tempo congruo, decidere di:

  • accogliere le giustificazioni del lavoratore, non irrogando alcuna sanzione;
  • di non accogliere le giustificazioni del lavoratore e quindi di irrogare una sanzione disciplinare.

Le sanzioni previste dal nostro ordinamento sono 5:

  1. richiamo verbale;
  2. richiamo scritto;
  3. multa;
  4. sospensione dall’attività lavorativa;
  5. licenziamento.

Il datore di lavoro sceglierà quale sanzione comminare al lavoratore in base alle previsioni della contrattazione collettiva (CCNL di riferimento) e ad principio della proporzionalità.

COSA SUCCEDE SE NON VIENE RISPETTATA LA PROCEDURA?

Il mancato rispetto delle garanzie procedurali – come l’assenza di contestazione scritta, la genericità della contestazione, o l’irrogazione della sanzione prima del termine – può avere conseguenze molto serie, inficiando la validità del procedimento disciplinare stesso.

In caso di licenziamento disciplinare viziato, il lavoratore potrà agire in giudizio per ottenere la tutela prevista dall’art. 18, comma 6 (https://www.brocardi.it/statuto-lavoratori/titolo-ii/art18.html?utm_source=internal&utm_medium=link&utm_campaign=articolo&utm_content=nav_art_succ_top ) dello Statuto dei Lavoratori: si tratta della tutela indennitaria piena, con risarcimento ma senza reintegrazione, nei casi di violazione delle norme procedurali (Cass. 31 agosto 2020, n. 18136).

CONCLUSIONI

Il procedimento disciplinare non è una formalità: è un passaggio che deve rispettare tempi, modalità e garanzie precise.

Se sei un lavoratore che ha ricevuto una contestazione, è essenziale che tu ti difenda tempestivamente e in modo consapevole.

Se sei un datore di lavoro, è altrettanto importante agire nel rispetto della procedura per evitare di incorrere in sanzioni o invalidità.

Per approfondimenti o per assistenza in caso di contestazioni disciplinari, il nostro studio è a disposizione per fornire supporto legale completo, con attenzione sia ai diritti del lavoratore che agli obblighi del datore di lavoro.

Studio Legale Brambilla a Seveso, nella provincia di Monza e Brianza, specializzato in diritto del lavoro e previdenziale.

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