Costi e modalità di assistenza

Costi e modalità di assistenza

La trasparenza per noi è un valore: per ogni incarico forniamo preventivo scritto e dettagliato, calibrato sul tuo caso. I compensi sono determinati nel rispetto dei parametri ministeriali (D.M. 55/2014, come modificato dal D.M. 147/2022), che prevedono criteri per fasi, valore e complessità dell’attività, oltre al rimborso spese forfettario del 15%.

Stragiudiziale: costi chiari fin da subito

Prima consulenza – lavoratori/privati: a partire da € 160 accessori di legge già inclusi

Prima consulenza – aziende/datori di lavoro: a partire da € 260 oltre accessori di legge

Vantaggio: se, dopo la consulenza, conferisci mandato (stragiudiziale o giudiziale), la consulenza non viene addebitata.

Attività successive (trattative, negoziazione, stesura accordi): su preventivo personalizzato in base a valore e complessità, secondo i parametri stragiudiziali del D.M. 55/2014 (tab. 25 e 25-bis su assistenza stragiudiziale, mediazione e negoziazione).

Cosa è incluso nella fase stragiudiziale:

  • analisi documentale e inquadramento strategico del caso;
  • redazione atti/lettere e interlocuzioni con controparte/enti;
  • aggiornamenti periodici e piano d’azione condiviso.

Giudiziale: come si calcola il compenso

Quando la causa è necessaria, il compenso viene calcolato per fasi (studio, introduttiva, istruttoria, decisionale) e in funzione del valore della domanda e della complessità. I parametri specifici per cause di lavoro e previdenza sono indicati nelle relative tabelle ministeriali.

Cosa incide sul costo (in sintesi)

  • valore economico della controversia;
  • numero/complessità delle questioni e urgenza;
  • pluralità di parti in giudizio;
  • eventuali trasferte (sono rimborsate secondo parametri).
Nota tecnica: ai sensi dei parametri, oltre al compenso professionale sono dovuti il rimborso forfettario del 15%, i contributi previdenziali (4% Cassa Forense) e l’IVA se dovuta. Restano a carico le spese vive (es. contributo unificato, marche, notifiche).

Cosa è incluso

  • analisi documentale e inquadramento strategico del caso;
  • aggiornamenti periodici e piano d’azione condiviso;
  • in giudizio: attività per fasi (redazione atti, partecipazione alle udienze) come da tabelle ministeriali.

Perché pubblichiamo i costi minimi

  • Trasparenza e riduzione delle incertezze;
  • Selezione dei contatti realmente interessati;
  • Focus sul valore: il preventivo finale è sempre personalizzato sul caso concreto.

Modalità di pagamento

Bonifico bancario e strumenti elettronici.

Per incarichi strutturati è possibile concordare piani di pagamento in più tranche (es. fase per fase).

Domande frequenti (FAQ)

E se la causa richiede trasferte?

Sono previste indennità e rimborsi secondo i parametri (viaggi/soggiorno documentati entro i limiti indicati).

Valutiamo l’eventuale ammissibilità per i non abbienti, secondo i requisiti di legge.

Per i lavoratori/privati da €150; per aziende/datori da €250. Se conferisci mandato (stragiudiziale/giudiziale) la consulenza non viene addebitata.

NO: se conferisci mandato, la consulenza non viene addebitata.

Analisi documenti essenziali, inquadramento giuridico, strategia iniziale e indicazioni operative (es. lettera di intervento, negoziazione, eventuale causa).

Contratto/lettera di assunzione, buste paga, comunicazioni/PEC/lettere (es. licenziamento), certificazioni mediche/INPS, cronologia dei fatti con date.

Sì tramite Zoom, Teams o Whatsapp (video/telefono). Gli incarichi e le procure possono essere gestiti in modalità digitale, con firma elettronica ove necessario.

Si applicano i parametri ministeriali (D.M. 55/2014 come mod. D.M. 147/2022): compensi per fasi, rimborso forfettario 15%, CPA 4% e IVA; spese vive (contributo unificato, notifiche, ecc.) a parte.

Sì se il reddito IRPEF non supera € 13.659,64 (nuovo limite 2025, D.M. 22 aprile 2025, G.U. 11 luglio 2025). Restano gli altri requisiti di legge (fondatezza, ecc.). DPR 115/2002, art. 76.

In caso di conciliazione/transazione, i parametri prevedono una liquidazione specifica, salvaguardando le attività svolte fino a quel momento.

Vige la regola della soccombenza: il giudice condanna la parte che perde a rifondere le spese, ma può compensarle (parzialmente/tutto) in casi specifici.

Si è sempre dovuto tranne quando il reddito del ricorrente è inferiore al triplo del limite del gratuito patrocinio; in tal caso, opera l’esenzione dal contributo unificato (art. 9, co. 1-bis DPR 115/2002).

Sì: per attività strutturate sia giudiziali che stragiudiziali predisponiamo piani per fasi, con preventivo scritto e definizione del piano di rateizzazione.

Per aziende/professionisti sono generalmente deducibili se inerenti (TUIR – principio di inerenza). Per i privati non sono in genere detraibili dall’IRPEF, salvo ipotesi particolari.

Si deve sempre sottoscrivere un conferimento di incarico e per l’avvio di una causa giudiziale, anche, la procura alle liti.

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