Insights

Licenziamento per giusta causa: quando è davvero legittimo?

Il licenziamento per giusta causa è quel licenziamento che il datore di lavoro può intimare senza preavviso, quando si verifica un comportamento del lavoratore talmente grave da rendere impossibile, anche solo provvisoriamente, la prosecuzione del rapporto di lavoro (art. 2119 c.c.).

MA COSA SI INTENDE PER “COMPORTAMENTO GRAVE”?

Si intende ogni un’azione (o omissione) che rompe in modo irreparabile il vincolo di fiducia che esiste (e deve esistere) tra datore di lavoro e lavoratore.

Questo può accadere per:

  • gravi inadempimenti degli obblighi contrattuali (assenze ingiustificate, furti, danneggiamenti, insubordinazione, eccesso di critica);
  • comportamenti tenuti fuori dal luogo di lavoro che, tuttavia, danneggiano l’immagine o la fiducia aziendale.

COSA VALUTA IL GIUDICE PER VALUTARE LA LEGITTIMITÀ DI UN LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA?

Quando un lavoratore impugna il licenziamento per giusta causa, ricorrendo al Tribunale competente in funzione del Giudice del Lavoro, chiede che il Giudice valuti se la condotta da lui tenuta sia stata tale da giustificare quella sanzione.

Per farlo il Giudice valuta:

  1. la gravità oggettiva e soggettiva della condotta;
  2. l’immediatezza della reazione datoriale (il licenziamento deve seguire rapidamente la scoperta del fatto);
  3. la proporzionalità tra il fatto e la sanzione (cioè, il licenziamento deve essere “adeguato” all’inadempimento commesso).

ESEMPI CONCRETI DI LICENZIAMENTI PER GIUSTA CAUSA RITENUTI LEGITTIMI

  • Il cassiere che si appropria indebitamente del resto in cassa (Cass. 14.05.2019, n. 12787).
  • Il dipendente che durante la malattia lavora per conto proprio o pubblica foto in attività incompatibili con la malattia (Cass. 02.09.2020, n. 18245; Trib. Roma 03.04.2023).
  • Chi insulta o aggredisce fisicamente il superiore o i colleghi sul posto di lavoro (Cass. 08.08.2003, n. 12001; Cass. 11.07.2020, n. 13411).

ESEMPI DI LICENZIAMENTI PER GIUSTA CAUSA RITENUTI ILLEGITTIMI

  • Il lavoratore licenziato solo per essere coinvolto in un procedimento penale ancora in corso, senza che sussistano altri elementi gravi (Cass. 16.11.2021, n. 34720).
  • La commessa che ruba un ombrello pieghevole da un cassetto aziendale (Cass. 13.01.2003, n. 313): fatto sì illecito, ma non così grave da giustificare il licenziamento.
  • Un lavoratore protesta per l’assegnazione a mansioni inferiori, usando toni inadeguati ma senza insulti gravi o atti insubordinati: la Cassazione ha ritenuto che non si configuri giusta causa, mancando la lesione irreparabile del rapporto fiduciario

**ATTENZIONE**

La giusta causa non è automatica: anche se il fatto è grave, è onere del datore  dimostrare che il rapporto non sarebbe potuto proseguire  nemmeno temporaneamente.

Inoltre, se il contratto collettivo prevede una sanzione conservativa per quel tipo di mancanza, il licenziamento può essere dichiarato illegittimo.

Conoscere i confini della giusta causa è fondamentale sia per i lavoratori che per i datori: non tutto ciò che può sembrare  sbagliato, giustifica un licenziamento immediato.

Studio Legale Brambilla a Seveso, nella provincia di Monza e Brianza, specializzato in diritto del lavoro e previdenziale.

Sede

via Zara n. 6

SEVESO (MB) 20822

Contatti

Cell. +39 3383530495

Info legali

Pec:
sara.brambilla@monza.pecavvocati.it

C.F. BRMSRA81E58E063C

P.IVA 05643610966

Codice SDI: M5UXCR1

Polizza AON ICNF000001.056057

© 2025 Studio Legale Brambilla. All right reserved. Privacy Policy e Cookies. Web Design by Site Inside